L’evento sismico che ha recentemente colpito le regioni dell’Italia centrale ha sollevato, ancora una volta, la questione dell’inadeguatezza di gran parte del patrimonio edilizio esistente a resistere alle azioni telluriche che periodicamente sconvolgono il territorio nazionale, provocando ogni volta morte e distruzione.
A tal proposito, i maggiori esperti nel campo, concordano sul fatto che il costo della messa in sicurezza preventiva degli edifici esistenti in Italia sarebbe inferiore alla somma spesa dal 1968 (anno del terremoto della Valle del Belice, in Sicilia) ad oggi per la ricostruzione delle zone terremotate.
La messa in sicurezza e/o costruzione di nuovi edifici secondo regole antisismiche sarebbe l’unico modo per ridurre gli effetti devastanti di futuri terremoti che potrebbero interessare l’Italia.
Dal punto di vista operativo, l’acciaio, in quanto materiale duttile e leggero, riveste un ruolo fondamentale sia in fase di realizzazione ex-novo sia in quella di messa in sicurezza di edifici esistenti; così come comprovato dall’ ampio utilizzo che ne viene fatto in aree geografiche soggette a terremoti di forte intensità, come Giappone e Stati Uniti.
Come risaputo, l’efficienza delle costruzioni metalliche di fronte alle azioni sismiche risiede nella elevata duttilità dell’acciaio che raggiunge livelli di dissipazione di energia preclusi agli altri materiali da costruzione; a questo, si aggiunge poi la caratteristica di prefabbricazione e assemblaggio a secco che ne riduce notevolmente il peso, sottoponendo così le strutture ad azioni sismiche più contenute.
Uno studio più approfondito dei parametri che definiscono la risposta sismica delle strutture, sostenuto sempre più dalla normativa vigente, ha portato a due differenti strategie di intervento:
La prima mediante isolamento sismico – con l’introduzione di un sistema di dispositivi flessibili capaci di ridurre le azioni sismiche tra la fondazione solidale al terreno e la parte superiore del fabbricato;
La seconda mediante dissipazione sismica – con l’introduzione di particolari dispositivi (controventi dissipativi) capaci di dissipare l’energia che investe il fabbricato, eliminando/riducendo i danni alle strutture del fabbricato.
La ICOMET Costruzioni Metalliche S.r.l., vanta esperienze nell’ambito dell’adeguamento antisismico, avendo operato in un contesto come l’Irpinia, fortemente segnato dal sisma del 1980, dove la pratica edilizia antisismica, può ostentare una sperimentazione trentennale. Tra gli interventi di maggiore rilievo si riporta, a titolo di esempio, l’adeguamento sismico ottenuto mediante controventi dissipativi isteretici (dissipatori tipo Brad), realizzato presso l’edificio scolastico San Tommaso nel Comune di Avellino.