Superbonus 110% : La coibentazione del tetto
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Il Superbonus 110% ci dà la possibilità di riqualificare energeticamente le coperture, ma spesso c’è la necessità di porre rimedio anche a problemi strutturali compromettendo la fruibilità degli spazi sottostanti per molto tempo. Dopo una prefazione generale a questo argomento cercheremo di esservi più utili spiegandovi i lavori possibili da effettuare e le tecniche più in auge in questo momento.
Esistono sul mercato proposte tecnologiche che, lavorando in modo poco invasivo e puntuale, riescono a migliorare non solo energeticamente ma anche strutturalmente le coperture.
Come intervenire dunque sulle coperture e quali sono i materiali da utilizzare per avere accesso alle agevolazioni fiscali previste dall’Ecobonus 110% e Sismabonus 110%?
Perché isolare le coperture?
Un cattivo isolamento della copertura può incidere fino al 30% sulle dispersioni globali di un edificio. Per tale ragione, intervenire su questo elemento tecnico serve non solo a migliorare il comfort abitativo, ma anche a ridurre il consumo energetico ed economico garantendo, al contempo, una maggiore sicurezza del costruito in caso di calamità naturali.
Coibentare la copertura consente una distribuzione uniforme di calore su tutta l’abitazione, riuscendo a contenere le dispersioni termiche in inverno e limitare il flusso termico entrante nel periodo estivo.
Tale soluzione limita notevolmente il contributo dell’impianto di riscaldamento e/o raffreddamento presenti nell’edificio e una significativa riduzione dei consumi.
Le possibilità di intervento sono molteplici, ma, per prevedere una soluzione corretta e realizzabile, è necessaria, anzitutto, una analisi pre-intervento, volta a verificare la compatibilità strutturale dei pannelli isolanti da installare.
Le tecniche utilizzate per isolare una copertura possono essere raggruppate in tre grandi categorie, in funzione della posizione dello strato di isolante:
– isolamento dall’esterno (estradosso)
– isolamento dall’interno (intradosso)
– isolamento sul sottotetto (estradosso dell’ultima soletta)
La copertura piana è frequentemente presente nel nostro Paese sia nell’edilizia civile che industriale. La sua progettazione richiede una particolare attenzione poiché questa struttura è sottoposta a gravose sollecitazioni sia da parte degli agenti atmosferici (pioggia, vento, neve, escursioni termiche giornaliere e stagionali, irraggiamento solare) che da parte delle imprese durante la realizzazione dell’opera o nelle successive fasi di manutenzione (calpestio, caduta accidentale di attrezzi, ecc.).
Gli aspetti principali da prendere in considerazione sono i seguenti:
• la protezione dagli agenti atmosferici.
• l’isolamento termico che ha lo scopo di ridurre le dispersioni termiche attraverso le strutture perimetrali e quindi diminuire i costi relativi alle spese di riscaldamento invernale e di condizionamento estivo e di aumentare il confort abitativo poiché il materiale isolante consente di ottenere sulla superficie interna della copertura temperature più vicine a quelle dell’ambiente abitato.
• evitare la formazione di condensa e quindi di muffe sulle superfici interne della copertura: l’umidità contenuta nell’aria dell’ambiente abitato, si può condensare sulle superfici fredde.
• rispettare quanto previsto dalla Legge 10 / 91, attualmente in vigore, riguardante il contenimento dei consumi energetici in edilizia, le leggi regionali e proiettarsi verso l’efficienza energetica degli edifici.
• L’isolamento termico che richiede una corretta progettazione, con particolare riguardo ai seguenti aspetti: resistenza meccanica, conduttività termica, comportamento all’acqua ed all’umidità, resistenza ai cicli gelo – disgelo, permeabilità al vapore d’acqua, comportamento al fuoco e stabilità dimensionale.
• eliminazione dei ponti termici: è indispensabile intervenire su tali elementi poiché sono fonti di importanti perdite di calore e di possibili formazioni di condensa superficiale e quindi di muffe apparenti.
• determinazione degli spessori del materiale isolante, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
• verifica termoigrometrica per accertare la mancanza di condensa all’interno della struttura,
• attento esame dei seguenti particolari e ciò comporta attente analisi da effettuare:
– si deve tenere conto nei calcoli statici della copertura, dei sovraccarichi dovuti alle protezioni previste.
– prevedere le pendenze necessarie per consentire il defluire dell’acqua piovana verso i canali di raccolta.
– controllare le flessioni del solaio che non devono annullare le pendenze previste nè modificare il corretto posizionamento dell’isolante.
– evitare che sulla superficie esterna della copertura ristagni acqua piovana, predisponendo scarichi che ne permettano lo smaltimento e bocchettoni per prevenire eventuali otturazioni degli scarichi stessi.
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POSIZIONAMENTO DELL’ISOLANTE
Gli interventi di isolamento termico delle coperture, si possono classificare in funzione del posizionamento del materiale isolante nella struttura; si distinguono i seguenti tipi di coperture:
– Coperture piane a tetto caldo: il materiale isolante è posizionato sotto il manto impermeabile.
– Coperture piane a tetto rovescio: il materiale isolante è posizionato sopra il manto impermeabile.
Sui due tipi di intervento indicati, si possono fare alcune considerazioni di carattere generale:
• nella soluzione a tetto caldo è fondamentale realizzare sul solaio, prima della posa dell’isolante, una barriera al vapore particolarmente efficace, tenuto conto che sulla superficie “fredda” dell’isolante stesso è posizionato il manto impermeabile: cioè una barriera che potrebbe frenare l’evacuazione dell’eventuale vapore acqueo proveniente dall’ambiente sottostante.
• nella soluzione a tetto rovescio, il materiale isolante protegge il manto impermeabile dalle escursioni termiche (giornaliere e stagionali) e dalle intemperie, aumentandone la durata nel tempo.
La verifica termoigrometrica deve essere effettuata durante la fase di progettazione, allo scopo di controllare che non si verifichino:
• fenomeni di condensa all’interno degli strati che compongono la copertura: il manifestarsi di tale situazione, provoca il degrado dei materiali ed il progressivo peggioramento delle relative prestazioni termiche; questo processo si accelera quando la condensa si verifica nel materiale isolante.
• fenomeni di condensa sulla superficie interna della copertura (cioè verso l’ambiente abitato). Per tali verifiche, da effettuare per ogni mese dell’anno, è necessario conoscere:
le temperature e le condizioni igrometriche di progetto interne ed esterne dell’edificio e le caratteristiche di ciascuno strato di materiale componente la copertura:
• spessore
• conduttività termica
• resistenza alla diffusione del vapore
Fatto salvo il necessario controllo matematico è da privilegiare, quando possibile, il posizionamento degli strati che compongono la copertura in funzione della loro permeabilità al vapore acqueo, con resistenze alla diffusione del vapore decrescenti dall’interno verso l’esterno della struttura.
Condensa superficiale
Questa situazione si verifica quando la temperatura della superficie interna della copertura è inferiore alla temperatura di condensa dell’aria dell’ambiente abitato. E’ da rilevare che, riducendo il valore della trasmissione termica della copertura (cioè aumentando lo spessore del materiale isolante), la temperatura superficiale interna si avvicina sempre più a quella dell’aria ambiente.
In definitiva gli Ecobonus sono facilmente elargiti per il tetto perché essi hanno un ruolo trainante per coloro che prevedono l’isolamento termico degli involucri edilizi. D’altra parte, basta considerare che l’aria calda tende ad andare verso l’alto, per questo motivo è importante correre ai ripari, adottando soluzioni efficaci, più o meno strutturali, che combattono sprechi di energia e permettono, alla lunga, di risparmiare in bolletta.
Con il Superbonus al 110%, sarà possibile per gli intenzionati ad interventi strutturali del genere, recuperare totalmente l’importo e come già successo ultimamente forse ricevere qualcosa di più. La coibentazione del tetto rientra tra gli interventi trainanti che prevedono l’isolamento termico degli involucri edilizi. Ciò significa che, a certe condizioni, è possibile ottenere la detrazione, senza dover svolgere operazioni ulteriori. Va sottolineato che il Superbonus si applica anche per i lavori sui tetti che delimitano un sottotetto non riscaldato.
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